Sas Caschettas di Mamoiada

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Barbaricina

Delizia e bellezza di Sant’Antonio

In un precedente articolo anni fa già vi dissi che questo dolce è un unicum in Sardegna. Esistono diverse varianti in altre località ma niente si può avvicinare a questa meraviglia che oltre ad un dolce assomiglia molto ad un’opera d’arte.

La sua preparazione è legata alla festa di Sant’Antonio Abate o “Sant’Antoni de su o’u” e insieme ad altre leccornie va a comporre dei meravigliosi cestini.

In questo periodo i forni e le cucine delle massaie sono in fermento. L’espressione mamoiadina : “incocconeddande” (preparando coccone), ben rende l’idea di questo movimento. Ovunque è un brulicare di persone indaffarate con la preparazione di questi dolci. Il risultato finale saranno dei cesti colorati con all’interno queste varietà di dolci. Sas ‘anisteddas, (così vengono chiamati questi cestini) finemente lavorate fanno parte integrante di questa cornice di bontà.

Il cestino con alcuni dei dolci di Sant’Antonio. Le caschette spiccano tra tutti per l’eleganza e la finezza.

Sas Caschettas hanno la loro particolarità nel sapore e nella realizzazione.

Gli ingredienti utilizzati sono mandorle, miele, zafferano, scorza d’arancia e di limone. Ingredienti che spesso vengono reperiti in loco e come spesso accade coltivati direttamente dalle massaie come per lo zafferano.

La pasta che ricopre il ripieno è finemente lavorata, quasi da sembrare un ricamo, ricorda alcune componenti della camicia del costume femminile. Questa lavorazione viene ottenuta tagliando le strisce di pasta con delle speciali rotelle incise con i più vari decori. Queste rotelle in mamoiadino vengono chiamate “Rodittas”.

caschetta
Ecco come si presenta sa caschetta al termine della cottura. In questo scatto viene fatto un raffronto con il polsino della camicia del costume tradizionale.

Per le mamoiadine sono dei veri e propri gioielli e ognuna le conserva gelosamente pronta a sfoderarle in occasione della festa.

rodittas
A sinistra sas rodittas, insieme ad alcuni degli strumenti utilizzati ad esempio per su coccone ‘in mele.

Come si realizzano le Caschettas

Ingredienti Ripieno

  • 1 kg di mandorle
  • 550 g di miele
  • 2 bustine e mezzo di zafferano meglio se quello barbaricino
  • 1 limone (scorza grattuggiata)
  • 1 arancia (scorza grattuggiata)
  • 1 cucchiaio di zucchero

Ingredienti pasta

  • 1 kg di farina 00
  • 150 g di strutto
  • 100 g di zucchero

Preparazione Ripieno

Mettere a rosolare il miele e 1 cucchiaio di zucchero a fuoco medio, attendere che sia ben rosolato e aggiungere le mandorle (sbucciate e tritate finemente meglio se con il bimby o robot da cucina), lo zafferano, il limone, l’arancia e lasciarlo un po nel fuoco. Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.

Preparazione Pasta

La preparazione della pasta è semplicissima.

Impastare la farina 00 o 0 con lo strutto, l’acqua e lo zucchero, lasciare riposare.

Preparazione bastoncini e rivestimento con la pasta

Il ripieno che in precedenza è stato fatto raffreddare viene diviso in piccoli bastoncini di circa 20/30 cm del diametro di circa 5 mm.

La caschetta prima della cottura

La pasta viene lavorata in sfoglie molto sottili dalle quali vengono ricavate delle striscioline di pasta tagliate con le rotelle descritte in anticipo e che potete vedere nella foto sotto.

La pasta viene tagliata con sa roditta.

Pasta-Caschette

Il bastoncino viene avvolto dalla pasta che resterà leggermente aperta lasciando intravedere l’impasto. Il decoro lasciato impresso dalla rotella sembrerà un autentico pizzo.

L’operazione di chiusura della pasta con il ripieno viene chiamata dai mamoiadini, “inghinzu”, “inghere sas caschettas”, vestire le caschette.

La chiusura delle caschette

Cottura finale

Le caschette vengono riportate nel forno a 170/175 ° per la cottura della pasta, che non deve bruciare ovviamente. E il risultato è questo:

Approfondimenti:

Sant’Antoni de su o’u