Tzia Zoseppina ‘e Sorso

|

Barbaricina

Ricordo di una compaesana di Sorso divenuta barbaricina.

E’ così ieri se n’è andato un altro piccolo pezzetto di storia mamoiadina! La mitica tzia Zoseppina ha terminato i suoi giorni in questa terra e mi pareva brutto non ricordarla. Una parte della mia infanzia la passai a Sa ‘e Carrai, eravamo vicine di casa e la sua figura bizzarra mi è sempre rimasta impressa anche dopo anni, dopo aver cambiato vicinato.

Chi era

Tzia Zoseppina ‘ e Sorso, così era nota a tutti, non era mamoiadina nel senso di nascita,  ma lo è diventata successivamente quando si è stabilita in paese, in ogni caso è una di quelle persone di cui credo tutti abbiamo un ricordo particolare.

Faceva la bidella alle scuole elementari e da sempre che io ricordi si occupava di preparare le ostie da consacrare per ogni cerimonia. “Sar muzzaduras” (il residuo delle ostie) in vicinato le aspettavamo con ansia, arrivavano a buste e per noi bambini era un dono fantastico.  Quante volte mi sono trovata con la bocca impastata….chissà cosa ci sembrava!!

Era molto devota, chi la conosceva bene sapeva che nemmeno le intemperie potevano fermarla dall’andare in chiesa alla messa ” a s’impuddile” (all’alba). Lei era li che aspettava tremando dal freddo, che il sacerdote aprisse la porta.

Qualche anno fa, ricordo che senza dire niente a nessuno sparì da Mamoiada, preoccupato anche Don Tonino che non la vide stranamente a messa la mattina, nessuno si accorse quando e come andò via di casa, non una parola, un avviso…. la cercarono tutti, niente. Pensarono anche al peggio, ma lei se n’era andata a consacrare ostie a Sorso e il tassista era venuto a prenderla a casa. Si arrabbiò per tutto questo trambusto.

Era fatta così, però era “carattulera” se ti incontrava per strada chiedeva sempre, a volte mi chiamava Giannina, confondendomi con mamma….ma ha sempre tenuto un buon ricordo di noi e noi di lei.

Non amava le foto, guai a provare ad immortalarla!

Questo è uno scatto rubato, ma ritrovato con piacere tra i miei archivi. Qui non aveva il suo solito abbigliamento tradizionale di Sorso, con quella che sembra una vardetta rovesciata sulla testa!! Ha lo sguardo di una barbaricina vera e in fondo lo era diventata.

Ciao Tzia Zoseppì…