Mamoiada

Mamoiada

Notizie, storia, curiosità e tradizioni sul paese dei Mamuthones e Issohadores

Mamoiada è un paese di 2600 abitanti situato nel cuore della Barbagia di Ollolai e a 16 km dal capoluogo di Provincia Nuoro.

A pochi km dal Gennargentu e dal Supramonte e dalle località Turistiche più importanti. Un paese ricco di tradizioni e di storia, Mamoiada è situata in una valle ricca di sorgenti ed estremamente rigogliosa, questo ha favorito certamente insediamenti in tempi antichissimi sin dal neolitico.

Fra i Menhir non bisogna dimenticare la nota stele istoriata “Sa Perda Pintà”, una stele istoriata con cerchi concentrici e coppelle, motivi simili che si ritrovano in siti dell’Irlanda, della Scozia, della Francia sino alle Americhe.

Sa Perda Pintà
Il menhir Istoriato Sa Perda Pintà

La sua presenza nell’isola è del tutto singolare, ma non è la sola ritrovata nel territorio, ne esistono infatti altre due lastre istoriate con motivi simili.I Menhir sono numerosi nel territorio, alcuni di questi sono fra i maggiori dell’isola, come il menhir di Buscuddui e di Firuli. 

Una località di Mamoiada viene denominata “Perdas Longas”, il nome viene dai Menhir che in quella zona erano imponenti e numerosi, gli stessi viaggiatori dell’’800 dal Della Marmora, al Casalis, Valere e tendale, citano questi monumenti nei loro appunti di viaggio.

Fra le Necropoli le più importanti sono sicuramente Orgurù e Istevene, in quest’ultimo sito, nella cella principale si trova scolpita, su un pilastro, una protome taurina.

Necropoli-di-Istevene

Ma esistono comunque altre piccole necropoli sparse nel territorio non meno belle e importanti, come la piccola necropoli di Ovau o le domus di Sir’oni e Sa i’u Ruvia.

Nei pressi della necropoli di Orgurù è stato edificato l’omonimo nuraghe che domina la piana di Lidana-Marghine, proseguendo verso il santuario dei SS.Cosma e Damiano, troviamo numerosi resti di nuraghi, Lidana, Janna Todde, Travessu.

Il santuario dei SS.Cosma e Damiano è uno dei più antichi della Barbagia. Il complesso religioso edilizio-architettonico del Santuario e la festa dei Santi Martiri Cosma e Damiano sono il riferimento principale dei cittadini di Mamoiada. Parlando di questo l’Angius nel libro sugli “Stati del Regno di Sardegna” edito dal Casalis nel 1834 così scrive: “L’altra chiesa si trova sulla via per Fonni, dedicata ai Santissimi Martiri Cosma e Damiano; é anch’essa assai antica”. “Questa -scrive ancora il Casalis- sorge in un amenissimo piano con intorno bellissime fonti e tra esse assai rinomata quella che sorge nel cortile dell’Ospizio dei novenanti per la perennità, freschezza e leggerezza”.

“La sua festa -scrive ancora lo storico- ricorre nel 27 settembre ed é assai popolata. Gran numero di devoti si sofferma per tutta la novena, e i negozianti dei prossimi dipartimenti vi espongono in vendita le loro merci per alcuni giorni e tengono una fiera che si può annoverare tra le principali che si celebrino in quelle regioni”.

Lecita la domanda: “A quando risale la chiesa e il complesso delle cumbessie di San Cosimo e Damiano ?”

La risposta non é facile perché mancano documenti storici con date e descrizioni; si possono fare delle supposizioni che ci auguriamo possano essere suffragate dagli studi che speriamo si possano fare.

Interno della Chiesa di San Cosimo a Mamoiada
Interno della Chiesa di San Cosimo a Mamoiada

L’unica data certa é su una delle campane che troneggiano nella piccola cella campanaria ed é del 1666. Per il resto si va nel campo della interpretazione degli stili Bizantino e Romanico che compaiono nella Chiesa. Allo stile Bizantino ci riportano soprattutto alcuni affreschi che si trovano a fianco dell’altare e nella parte posteriore che era sicuramente la prima chiesa o capella; e allora se la supposizione fatta da alcuni studiosi é vera, San Cosimo risalirebbe al VII secolo d. C. e conseguentemente é la chiesa più antica di tutta la Barbagia. Attorno alla chiesa, come é nella tradizione dei villaggi religiosi greci, si é costruito il complesso delle cumbessie; lungo i secoli riattate, ampliate e ricostruite.

La stessa sorte é toccata anche alla chiesa che nella struttura attuale risulta ampliata almeno in tre tempi successivi e allungata con una caratteristica che é propria solo di questa chiesa: cioé l’avere il pavimento in discesa verso l’ingresso principale.

In questo luogo ricco di storia si rinnova la novena e la festa dei Santi “naschidos in Egea, de Arabia grande zittade” per opera di un comitato che provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali e organizza, sotto la direzione del parroco, la festa civile e religiosa.

Tutti gli anni la festa per i santi Cosma e Damiano con le varie manifestazioni culturali, folcloristiche, musicali, ippiche e automobilistiche é motivo di attrazione per tutte le genti della Barbagia di Ollolai e costituisce il momento più alto dell’impegno civile del popolo mamoiadino onesto, laborioso e intelligente.

Fra le testimonianze architettoniche imponente con la sua cupola, svetta la chiesa di N.S. di Loreto  situata nel cuore del paese e le cui origini non sono certe, ma sicuramente edificata prima del 1600.

Chiesa di Loreto-1
La Chiesa NS di Loreto

Attribuita ai Romani è invece la fonte di “Su ‘Antaru Vetzu” (fonte vecchia), situata nei pressi dell’antico rione de “Su ‘Astru” (da Castrum), in antichità probabilmente un antico presidio romano, Mamoiada infatti era attraversata dall’antica strada Ulbiam-Caralis.  

Io sono più propensa ad una realizzazione ottocentesca su una fonte già esistente.

su 'antaru vetzu mamoiada
La fonte di Mamoiada nota anche come “Su ‘Antaru Vetzu” così come ci appare oggi.

Fra le tradizioni ancora vive non si possono dimenticare le maschere dei Mamuthones e Issohadores che fanno la prima comparsa il 17 gennaio di ogni anno, in occasione della festa patronale di S.Antonio Abate.

In questa occasione essi sfilano attorno ai numerosi falò accesi dai mamoiadini in tutti i rioni, una festa, un rito molto antico, accompagnato oltre che dai Mamuthones, anche dal vino Cannonau e dai dolci tipici: Su popassinu biancu e nighedddu, Sas Caschettas, Su Coccone ‘in mele. Sant’Antonio apre ufficialmente il Carnevale Mamoiadino, molto sentito e partecipato, così come lo è il ballo tipico di Mamoiada.

“Su passu Torrau”, infatti u tempo veniva chiamato anche dai paesi vicini “su ballu mamujadinu”.

ballo carnevale di mamoiada

A Carnevale oltre al divertimento e i balli in piazza con i costumi tradizionali compare all’imbrunire anche Juvanne Martis sero, che viene portato in giro con un carretto da un gruppo di uomini vestiti da donne, rappresenta il Carnevale di Mamoiada, che muore appunto in piazza il martedì sera.

Il Paese nel tempo ha visto nascere numerose attività di Artigianato e legate al Vino. Numerose sono le cantine e possibilità di degustazione dei prodotti tipici.

La Chiesetta campestre di Loret'Attesu
La Chiesetta campestre di Loret’Attesu circondata dai vigneti.

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