Il toponimo Mamoiada

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Barbaricina

Studi e ricerche del Prof. Massimo Pittau

E’ venuto a mancare pochi giorni fa in modo tragico e inaspettato ma i suoi studi hanno sicuramente lasciato un segno indelebile.

Tempo fa nel mio vecchio portale di Mamoiada avevo inserito questa ricerca e credo sia giusto riproporla qua.

Nel primo articolo che scrisse nel 1984 ritenne che l’origine del nome Mamoiada fosse di origine latina. Successivamente nel libro I nomi di paesi città regioni monti fiumi della Sardegna – significato e origine sostenne che il toponimo fosse protosardo risalente alla antichissima lingua parlata dai Sardi prima della conquista della Sardegna da parte dei Romani.

Una conversazione con il nostro compaesano Salvatore Canneddu da tempo residente a Sassari gli fece cambiare nuovamente idea ritornando alla prima ipotesi del ’84.

L’origine neolatina,a suo dire avrebbe un elevato grado di vero somiglianza e probabilità.

Secondo Salvatore Canneddu, il paese di Mamoiada si trova in una posizione strategica e centrale rispetto a numerosi paesi della Barbagia; una condizione che per i Romani non poteva che essere ottimale per l’opera di controllo militare dell’intera Barbagia.

Questa considerazione fece ancora di più capire a Pittau di aver trovato finalmente l’origine e il significato del toponimo.

Mamoiada nei documenti medioevali

  • Mamoyata(Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV – Sardinia num. 2465 degli anni 1346-1350)
  • Mamujata (Codex Diplomaticus Sardiniae I 836/1 del 1388)
  • Mamoyata (G. F. Fara, Chorographia Sardiniae, 130.29, 198.20 degli anni 1580-89).
Mamuiata

Il toponimo già ad una prima impressione si presenta come un vocabolo neolatino, participio passivo latino al femminile.

Il paese inoltre si trovava lungo il tracciato di strada naturale utilizzata dai romani che attraversava la Sardegna centrale e montana. Nell'”Itinerario di Antonino” (primi del III sec. d. C.), infatti sono indicate, le mansioni di Caput Tyrsi, nell’altipiano di Buddusò e di Sorabile presso Fonni. Questo itinerario è anche un tracciato relativo a comuni tratturi naturali già conosciuti e adoperati dai Barbaricini soprattutto durante la transumanza, tratturi sicuramente conosciuti e percorsi anche dalle truppe romane nei loro spostamenti nella zona.

Secondo il prof. Pittau Mamoiada deriverebbe da “manubiare” cioè «vigilare, pernoctare». Secondo i suoi studi Mamoiada poteva essere una mansio romana, cioè una fermata o stazione. Con molta probabilità si trovava in paese un presidio romano permanente.

Ciò che fa propendere a questa interpretazione è anche il fatto che in paese abbiamo un vicinato ancora oggi chiamato “Su ‘Astru”.

Il Castrum o su Qastru  significa «recinto fortificato» romano e si trova infatti nella parte più alta del paese, in posizione dominante.

Anche la Fonte de Su ‘Antaru Vetzu (la fonte vecchia) viene attribuita ai romani anche se con molta probabilità, così come la vediamo ora, si tratta piuttosto di un rifacimento ottocentesco.

Lo stesso Prof. Pittau rimane scettico sull’origine della fonte in quanto nelle vicinanze non è mai stato ritrovato nessun manufatto attribuibile ai romani e con molta probabilità su questo ha ragione. Come molte fonti anche questa sicuramente è stata utilizzata dalle legioni per approvvigionarsi d’acqua per se e per gli animali, ma confrontando l’architettura con altre fonti in giro per la Sardegna, la sistemazione attuale fa pensare a ben altri periodi storici.

E’ comunque evidente che i Romani lasciarono delle tracce seppur linguistiche del loro passaggio.

Anche sulla sommità del Monte Su Dovaru, che si trova lungo il vecchio tratturo utilizzato dai romani, si trovano i resti di fortificazioni romane.

Anche Fonni comunque aveva il suo presidio romano nella località Sorabile.

Fonte: Massimo Pittau – Il Toponimo Mamoiada