Sa Perda Pintà di Mamoiada

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Barbaricina

E’ diventata il simbolo archeologico di spicco non solo di Mamoiada ma anche di tutta la Sardegna. Il suo ritrovamento e gli studi su questo singolare menhir hanno dato l’input alla segnalazione e al ritrovamento di numerose lastre e massi istoriati e non solo in Barbagia ma anche in tutta l’isola.

Sa perda pintà notturno

La presenza di numerose pietre con cerchi concentrici e coppelle nel piccolo centro barbaricino ha subito dato l’impressione che questo tipo di espressione religiosa e simbologica non fosse cosa da poco. Fenomeno a dir poco sconosciuto in Sardegna sino a pochi anni fa  ma estremamente diffuso in tutta l’area celtica, dalla Scozia all’Irlanda, dal Galles alla G.Bretagna, Francia ecc… La cosa più sorprendente appunto è l’unicità del fenomeno nell’isola e la diversità notevole con gli altri menhir e lastre ritrovati a Mamoiada.

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Cosa volevano rappresentare i neolitici con questi simboli? Pochi finora gli studi sull’argomento, ma esistono comunque alcune supposizioni che ricondurrebbero i simboli al culto della Dea Madre, portatrice di fertilità e abbondanza. Un culto che era diffusissimo fra i popoli nel neolitico. Negli studi del Prof.Giacobbe Manca nel libro “Pietre Magiche” prima e adesso con il nuovo lavoro ” Mito di Mamojada”, questi studi sono stati notevolmente approfonditi.

Attualmente anche in seguito alla scoperta delle pietre di Mamoiada, sono state ritrovate pietre e menhir istoriati ovunque, molte anche al confine con il paese. Gli stessi Mamoiadini stanno collaborando attivamente alla segnalazione di questo monumenti, nel libro infatti vengono menzionati anche i nuovi ritrovamenti.

“Sa Perda Pintà”, è certamente la stele più rappresentativa e finora, l’unica pervenutaci integra. E’ alta circa 2.70 m e interrata per circa 30/40 cm, con una larghezza massima di circa 70 cm. Presenta numerosi cerchi concentrici, solcati da una specie di bastoncino ma alcuni di essi sono quasi impercettibili, e coppelle, la più grande con un diametro di 20 cm.

Esistono altre due lastre istoriate ritrovate nel territorio di Mamoiada. Una di queste, Garaunele, si trova spezzata in due tronconi, nella località omonima vicino alle domus de janas di Sir’oni. L’altra, che prende anch’essa il nome della località in cui è stata ritrovata, S’ena Manna, è spezzata in più partie si trova custodita in una abitazione privata.

Particolare della Stele di Garaunele. A sin. si intravede il Monte Gonare, di fronte invece le campagne di Garaunele e Loret'Attesu.
Particolare della Stele di Garaunele. A sin. si intravede il Monte Gonare, di fronte invece le campagne di Garaunele e Loret’Attesu.

Un altra pietra che non definiamo lastra ma piuttosto un frammento di Menhir è stata ritrovata in località Su Rosariu e riporta scolpito su un lato un piccolo cerchio concentrico. Anche questo menhir si trova custodito in un abitazione privata.

Recentemente sono state ritrovate altre pietre istoriate sempre nella località prima citata. In località Perdas Longas nel settembre 2014 è stato segnalato da me un grosso masso granitico istoriato con cerchi concentrici e coppelle, sempre a pochi metri si trova un altro masso con numerose coppelle.

Pietra istoriata di Perdas Longas
Pietra istoriata di Perdas Longas

Nella località in cui è stata trovata Sa Perda Pintà sono state ritrovate a seguito dei lavori della zona industriale, anche altre lastre. Purtroppo la paura dell’interruzione dei lavori e chissà per quale altra motivazione sono state lasciate sotto le fondamenta delle strutture. Un’altra secondo alcune testimonianze si troverebbe lungo la nuova 389 all’uscita del paese.

Pietra Istoriata di S'eredadu (Foto dal libro Mito di Mamojada)
Pietra Istoriata di S’eredadu (Foto dal libro Mito di Mamojada)
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