Su cunflittu de sas ossas

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Barbaricina

Tra il 29 e il 30 marzo 1927, successe a Mamoiada, al confine con il territorio di Orani, un fatto i sangue che tutti ricordano come il conflitto de sas ossas.

Rimasero coinvolti nello scontro a fuoco alcuni banditi che al tempo erano latitanti e un carabiniere della stazione di Mamoiada.

Le esequie si tennero nelle vecchie case della via Manno accanto al Comune, “sas dommos ‘e tziu Zibbo”, molti si ricordano ancora de su Teju, s’attitu, cantato da tzia Bannedda Corraine di Orgosolo chiamata a pagamento per questo triste compito.



Il Bandito famoso era Onorato Succu, latitante da tempo.

Alcuni carabinieri colpiti da questo canto straziante trascrissero le strofe.

Purtroppo non ci è pervenuto completo ai giorni nostri, ma sono comunque riuscita a recuperare qualche strofa.

Sempre in occasione di questa giornata si dice che il 29 di marzo soffia ogni anno un vento forte, chiamato a Mamoiada “su ventu ‘e sos bandidos” proprio in memoria di questo fatto di sangue.

La località de sas ossas, lungo la vecchia strada per Orani passando da Teularju, era allora un posto difficile da raggiungere e molto nascosto.

I banditi riuscirono a trovare alloggio nell’ovile ma evidentemente furono traditi.

Il carabiniere Melis che raggiunse il posto senza rinforzi fu tra i primi a cadere nel conflitto a fuoco.

Le foto che seguono mostrano proprio i funerali di Melis che vennero celebrati a Nuoro presso la Cattedrale. Si può notare la bara avvolta dal tricolore.

I funerali del Carabiniere Pietro Melis
la targa apposta presso la Caserma di Mamoiada intitolata proprio al Carabiniere Melis

I versi de su teju cantati da tzia Bannedda Corraine

Uno di questi è recitato da zia Mariantonia Muggittu sorella di nonno, e l’altra strofa da quello che si ricordava mia nonna Anna Rita Sale.

A urtimu de Marthu m’ana mortu a Onoratu

Prima die de Aprile m’ana mortu a Zentile

Sa die vintinoe dae ‘oro non mi moede

Aperimi o viore

cantzilleri dottore

oje a gompare aperimi

dottore cantzilleri

Aperimi a Galanu

dottore e iscrivanu

Sue passare mi tremo

s’un tottus revistaos

‘ustos pintaos membros

Er mortu in Mamujada

latinu e porzellana

mortu as su bandidu

porzellana e latinu

Mortu su latitante

gravellu e penetrante

Undu ‘e zirasole

i su menzus viore

ca lassau su munedu

de zirasole undu

A voi sas taglias

a nois sas ballas

Mariantonia Muggittu

Su vintinoe e marthu m’ana mortu a Noratu.
Prima die e Aprile m’apperini a Zentile.
Dottore e canzelleri a Zentile m’apperini
A ‘ie a fattu s’uspia sa sorte ‘i e sa mia
a ‘ie s’uspia a fattu sa morte ‘e a Noratu.

Annarita Sale

Si racconta che durante su Teju un carabiniere si rivolse a s’attitadora dicendole: “Oje jai ses pranghende , ma non pranghias cando ti vattiada sa petha porchina furada!”.( oggi già stai piangendo, ma non piangevi così quando ti portava la carne di maiale rubata)!

Tzia Bannedda si girò di scatto è tuonò:

” ‘Anto nd appp vid eo, gai ti vias congeo, ‘Anto nd appo mandi’au, ti vias congedau”! (quanto ne ho visto io ti vedano congedato, quanto ne ho mangiato ti vedano congedato).

Si racconta che dopo questo fatto il carabiniere non arrivò mai al congedo e morì prima.